Moses Levy (1885-1968) Le stagioni del colore
Author(s) | Marcello Ciccuto, Enrico Dei, Gianfranco Bruno | ||
Editor | Bandecchi & Vivaldi | Place | Pisa |
Year | 2002 | Pages | 260 |
Measure | 22x24 (cm) | Illustration | 152 ill. a colori e b/n n.t. - colors and b/w ills |
Binding | bross. ill. a colori - paperback | Conservazione | usato come nuovo - used like new |
Language | Italiano - Italian text | Weight | 2000 (gr) |
ISBN | 8883410181 | EAN-13 | 9788883410185 |
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Seravezza, Palazzo Mediceo, 13 luglio - 6 ottobre 2002.
Presentazione di Enrico Mazzucchi, Danila Giovannetti, Andrea Tagliasacchi, Gian Carlo Giurlani.
Testi di Silvia Finzi, Maurizio Valenzi, Gianfranco Bruno, Marcello Ciccuto, Enrico Dei, Alessandra Belluomini Pucci, Enrico Lorenzetti, Mauro Pratesi, Umberto Sereni.
La rassegna presenta un gruppo di disegni appartenenti alla prima produzione di Levy e circa 130 dipinti intesi a rappresentare i momenti significativi della sua attivita' artistica. Moses Levy visse gran parte del suo tempo in Versilia, a Viareggio, e in Tunisia:i soggetti delle sue opere sono generalmente tratti da questi luoghi, dove l'artista opero' assiduamente. situazioni di luce e di colore di una Viareggio mondana, magiche atmosfere dell'Africa del Nord e poetiche visioni di paesi che egli ando' visisitando, dalla Spagna a Parigi a Venezia. Determinante nello stile pittorico di Moses Levy e' il colore, trattato con una sensibilita' d'eccezione, nutrita da una cultura che in un modo del tutto personale elabora alcune fondamentali suggestioni del post-impressionismo francese, dal "cloissonisme" ai fauves, a Matisse e Cesanne.
La mostra ricostruisce il percorso di Levy a partire dalla fase post-macchiaiola, ancora sensibile al segno fi Fattori e alla tradizione della pittura contemporanea in Tscana. La lezione macchiaiola fu per Levy una tappa imprescindibile , mentre la vicinanza agli artisti della Secessione romana portera' nuovi scucchi vitali alla sua pittura, allontanandola anche dalle originarie inclinazioni divisioniste in favore di un uso strutturale del colore, che condusse Levy all'acquisizione di una propria sigla stilistica in cui si fondono molteplici suggestioni culturali, da primitivismo di Magri alla forza segnica di Viani e Fattori, all'intensita' cromatica e strutturale dei post-impressionisti francesi e dei fauves.
La mostra documenta altresi' la conoscenza della tradizione orientalista, nonche' il profondo interesse per Cesanne che caratterizza la pittura di Levy negli anni Trenta e dopo il secondo conflitto mondiale.
Usato come nuovo, lieve piega di lettura al dorso. (T-CA)
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