Una storia nel cuore l'affondamento della motonave Paganini (28 giugno 1940)
(Quaderni di Microstoria XX).

La mattina del 28 giugno 1940 la motonave Paganini, un grande bastimento carico di soldati, animali, merci, attrezzi e munizioni affonda nell'Adriatico. Il suo viaggio, cominciato a Bari qualche ora prima si interrompe davanti a Durazzo; vani i tentativi di un rimorchiatore di trarla in salvo e dei marinai di domare l'incendio scoppiato a bordo. Siamo nel contesto della fase preparatoria alla guerra contro la Grecia. Galeazzo Ciano e Benito Mussolimi, sicuri di una fulminea avanzata fino a Salonicco, ammassano uomini e mezzi in Albania. La motonave affittata alla società Tirrenia non arriverà a destinazione portandosi con sé in fondo al mare oltre duecentotrenta uomini tra soldati e ufficiali.
Daniele Finzi, professore in pensione di Anghiari, già autore di un volume sul Campo di concentramento di Renicci, ha raccolto documenti e testimonianze dei sopravvissuti e dei parenti delle vittime, indagando per la prima volta sulle cause di una tragedia dimenticata dagli Storici, ma ancora viva nei ricordi della gente che l'ha vissuta sulla sua pelle. Al sabotaggio come volle la versione delle autorità del tempo, Finzi contrappone la tesi di un attacco inglese, testimoniata dalle modalità dell'incendio e dalla presenza di sottomarini inglesi nelle acque adriatiche. La ricerca, condotta nell'arco di tre anni tra diverse province e negli archivi di molti enti
e istituti anche esteri, ha messo in luce come le vittime della Paganini fossero in gran parte toscani. Soldati e ufficiali giovanissimi provenienti da tutta la regione, molti anche nelle vesti di tecnici, come gli sfortunati stampatori dell'Istituto Geografico militare di Firenze. Tra "i caduti rurali" della Paganini, figli di quell'Italia contadina che si immolerà tra le nevi dell’Ucraina e le dune del Sahara, ci furono anche molti mezzadri e coloni di Arezzo, San Sepolcro, Calenzano e Greve in Chianti.
Il libro è anche un saggio sulle modalità con cui si effettuano le ricerche sul campo, si vagliano le fonti e la documentazione e si ricostruisce filologicamente un avvenimento complesso e dalle molte implicazioni storico-politiche. E' soprattutto un doveroso omaggio alla memoria delle vittime, "una storia nel cuore", che merita un posto tra le grandi tragedie che la Seconda Guerra Mondiale si portò con sé.
Note alle condizioni del volume
Nessuna. (T-CA)
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