Garofalo Pittore della Ferrara Estense
| Autore/i | a cura di Tatiana Kustodieva e Mauro Lucco | ||
| Editore | Skira | Luogo | Milano | 
| Anno | 2008 | Pagine | 216 | 
| Dimensioni | 24X29 (cm) | Illustrazioni | 78 ill. a coloi e 19 ill. b/n n.t. | 
| Legatura | cart. olandese a colori | Conservazione | |
| Lingua | Peso | 1400 (gr) | |
| ISBN | 8861306977 | EAN-13 | 9788861306974 | 
momentaneamente non disponibile
(Ermitage Italia). 
Ferrara, Castello Estense, 5 aprile - 6 luglio 2008.
Con la collaborazione di Michele Danieli.
Per la prima volta viene puntualmente indagata la figura di Benvenuto Tisi detto 
il Garofalo, il “Raffaello ferrarese”, secondo la definizione dei suoi 
contemporanei.
Fu proprio questo artista a influenzare, per molti aspetti, il percorso seguito 
dalla scuola locale nella prima metà del Cinquecento. Realizzato in occasione 
della grande mostra di Ferrara, la prima prodotta da Ermitage Italia, il 
catalogo raccoglierà una serie di opere inedite provenienti dal museo di San 
Pietroburgo come per esempio i tre eccezionali dipinti, di grandi dimensioni, 
realizzati da Garofalo per il convento di San Bernardino negli anni 1530: Le nozze di Cana, la Via Crucis e un’Allegoria del Vecchio e del Nuovo Testamento. 
Quest’ultima tela è soprattutto interessante non solo perché la composizione è 
una variante di un analogo soggetto (Ferrara, Pinacoteca), ma anche perché per 
più di una cinquantina d’anni l’opera era rimasta arrotolata e solo quest’anno, 
dopo un accurato restauro, è tornata a essere fruibile per il pubblico. 
Oltre alle tele del Garofalo, sarà possibile ammirare, tra i molti 
capolavori, la Sibilla di Dosso, la 
Ninfa alla fonte di Battista Dossi e un 
Ritratto di dama attribuibile a Domenico 
Panetti.
L’intento di questo volume è, infatti, mostrare l’ampio panorama in 
cui ebbe a svilupparsi la pittura ferrarese nel Cinquecento. Durante il governo 
di Borso d'Este (1450-1471) nasce il linguaggio ricercato ed eccentrico che ha 
reso celebre l'arte ferrarese del Quattrocento. Questa parabola figurativa viene 
ripercorsa riunendo circa 150 opere provenienti dalle più prestigiose collezioni 
pubbliche e private del mondo ed ha come fulcro il dualismo tra il poliedrico 
artista di corte Cosmè Tura e l'instancabile sperimentatore Francesco del 
Cossa.
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